11 dicembre 2012 – Un gruppo di ricercatori statunitensi ha sviluppato circuiti integrati che si possono attaccare e staccare dalla pelle, come i tatuaggi per i bambini, e in alcuni casi possono essere disciolti in acqua quando non servono più. I “bio chip” possono essere utilizzati sul corpo umano “per diagnosticare e curare disfunzioni, come l’aritmia cardiaca”, ha spiegato John Rogers, professore di scienza dei materiali della University of Illinois, che ha descritto ieri la ricerca in occasione della conferenza IEEE in corso in questi giorni a San Francisco. Rogers e il suo team lavorano al confine tra biologia ed elettronica, sperimentando nuovi composti allo scopo di riprodurre una sorta di epidermide artificiale, abbastanza flessibile e resistente da essere “indossata” come una seconda pelle.
Il silicio è un materiale troppo rigido per poter essere modellato sul corpo, ma i ricercatori hanno creato una membrana costituita da strati di silicio spesso un nanometro, ovvero un miliardesimo di metro. Uno strato di materiale così sottile è molto fragile, e quindi è stato adagiato su un supporto di gomma che gli conferisce la giusta robustezza. I circuiti sono poi stati modellati all’interno di strutture scanalate, che permettono ai chip una flessibilità del 30%, all’incirca come la pelle umana. In questo video è possibile vedere l’applicazione di un circuito sulla pelle umana.
I ricercatori stanno lavorando anche a circuiti “temporanei” che si possano sciogliere in acqua quando hanno esaurito le loro funzioni. Il silicio è solubile in acqua se è “affettato” abbastanza sottilmente. “Uno strato di silicio di 35 nanometri si scioglie in acqua in circa due settimane”, ha spiegato Rogers. “La struttura di supporto può essere realizzata in seta, magnesio, diossido di silicio o altri materiali che si sciolgono in acqua, se sono abbastanza sottili”. Le quantità di silicio, e di altri materiali, presenti nei chip sono sotto la soglia di nocività per l’uomo. I circuiti solubili sono presentati in questo video, caricato su YouTube dal gruppo di ricerca di Rogers.
Una possibile applicazione dei circuiti solubili è la prevenzione di infezioni negli interventi chirurgici: i chip possono essere impiantati nell’organismo e programmati per emettere scariche a temperature sufficienti per uccidere i batteri. Poiché i circuiti si sciolgono da soli, non richiedono un ulteriore intervento chirurgico per essere rimossi.
I chip solubili potranno, in futuro, essere utilizzati anche al di fuori dell’ambito medico. Per esempio, possono essere impiegati per monitore eventuali fuoriuscite di materie chimiche, o nei dispositivi elettronici per limitare la produzione di rifiuti tossici.
James Niccolai
http://www.cwi.it/ecco-i-chip-solubili-realizzati-in-silicio-9712